La tecnica concorre alla Redenzione della Colpa
[...] Allora soltanto, come giusti e fedeli tutori, avremo rimesso nelle mani degli uomini il loro proprio destino essendo ormai il loro intelletto emancipato e reso adulto. A ciò conseguirà necessariamente la purificazione della condizione umana e l'ampliamento del potere dell'uomo sulla natura. In seguito al Peccato, l'uomo decadde dal suo stato di innocenza e dal suo dominio delle cose create. Ma entrambe le cose si possono recuperare, almeno in parte, in questa vita. La prima mediante la fede, la seconda mediante le arti e le scienze. In seguito alla maledizione divina, il creato non è interamente divenuto ribelle: in virtù di quella massima -guadagnerai il tuo pane col sudore della fronte- attraverso molte fatiche finalmente è costretto a dare il pane all'uomo, cioè è costretto agli usi della vita umana.
Novum Organum, Parte Seconda: Aforismi sull'interpretazione della natura o sul regno dell'uomo, af.LII
Da queste parole grandi filosofi della tecnica hanno tratto diverse conclusioni, una delle più autorevoli emerge nel testo La casa di psiche di Umberto Galimberti: il filosofo sostiene che Bacone veda nella tecnica la possibilità dell'uomo di liberarsi dai vincoli della propria natura. L'uomo che è destinato dai tempi della Bibbia a partorire nel dolore e a guadagnarsi il pane col sudore della fronte grazie alla conoscenza tecnica riesce ad alleviare sempre di più questo fardello divino, fino a liberarsene completamente, facendo proprio l'attributo di Dio della libertà da ogni vincolo.
Nessun commento:
Posta un commento